L’Euro frena lo shopping tax free nel Vecchio Continente

L’Euro frena lo shopping tax free nel Vecchio Continente: il rafforzamento della moneta unica europea rispetto alle altre valute, soprattutto dollaro e renminbi cinese, ha generato nei primi nove mesi dell’anno un calo delle vendite tax free del 6% sullo stesso periodo del 2017. In Italia la flessione è stata ancora maggiore, pari al -8%.

Facebook/Global Blue

È quanto emerge dai dati Global Blue diffusi in occasione dell’appuntamento con l’Osservatorio Altagamma 2018. E se da un lato è calato il numero di transazioni, dall’altro è aumentato il valore dello scontrino medio europeo del 2%. Su questo dato si è soffermato Pier Francesco Nervini, chief operating officer North & Central Europe & global accounts Global Blue: “Interessante è l’innalzamento nello stesso periodo della transazione media il che conferma la minore elasticità al tasso di cambio da parte di compratori con più alto budget. Mi preme sottolineare che, nonostante il non positivo 2018, siamo sempre su valori superiori al 2016 e che il tax free si conferma una delle principali leve della crescita del comparto lusso”.

E se l’Italia soffre, non brillano neanche le altre nazioni: il tax free shopping ha rallentato in Gran Bretagna (-8%), Spagna (-8%) e Germania (-13%), con l’unica eccezione della Francia (+1%), sostenuta dai globe shopper appartenenti ai segmenti “Elite” (2,2%) e “Frequent” (17,7%) meno sensibili alle oscillazioni valutarie.

Da sottolineare il crescente impatto sul giro d’affari del settore esercitato dai Millennials, che nel 2017 rappresentano il 31% del totale degli acquirenti internazionali con un potere di acquisto in aumento del +17% sul 2016. Della generazione 18-34 anni crescono tutti i segmenti: quello “Infrequent” ha speso, lo scorso anno, il 10% in più rispetto al 2016; stesso trend del “Frequent” (4.000 euro, +17%), e dell’“Elite” (oltre i 51.000 euro, +10%).

Analizzando il dato per categorie merceologiche, si è assistito a una flessione nei segmenti “Luxury” (-8%) e “Premium” (-10%), mentre il “Mass” risulta stabile rispetto allo scorso anno.

Le vendite per nazionalità incoronano i globe shopper cinesi che nei nove mesi hanno realizzato il 29% del totale degli acquisti effettuati in Europa, sebbene in calo del 4% (soprattutto in UK a -8%). Seguono i viaggiatori provenienti dai Paesi del Golfo (11% del totale delle vendite tax free) e i russi (8% del totale). Calano, invece, gli acquirenti americani (-8%).

Nel Bel Paese, infine, calano gli acquisti tax free di cinesi (-5%) e russi (-15%),  che incidono, rispettivamente, sul 30% e 13% del totale. Segno meno anche per americani (-4%), coreani del sud (-15%) e, soprattutto, mediorientali (-16%).

Source: Fashion Network

Global Blue: eliminación del importe mínimo de compra en España

La eliminación del importe mínimo de compra necesario para que los turistas extracomunitarios puedan solicitar la devolución del IVA o Tax Free inyectará al PIB de España cerca de 480 millones de euros anuales, lo que equivale a un incremento del 0,03 %, según datos de Global Blue.

La empresa estima que, al suprimirse el límite de 90,16 euros de compra mínima existente hasta ahora, se fomentará la venta de productos de fabricación nacional como el calzado o la moda, cuyo precio está por debajo de esa cantidad.

Al eliminar el importe mínimo, España se iguala a otro países como Holanda, Reino Unido o Alemania, donde no se aplica ningún mínimo legal para las ventas tax free

El gasto Tax Free Shopping en Europa experimentó un sólido crecimiento del +8 % en 2017, superando los valores máximos de 2015.

Se registra un dinamismo importante en los mercados de origen. El crecimiento se ha visto impulsado por una fuerte afluencia de turistas procedentes de China, donde la demanda en viajes y compras está en auge. Además, estos Globe Shoppers están impacientes por descubrir nuevos destinos. Según un informe reciente, el número de turistas chinos que viajan a Europa siguió aumentando en 2017, siendo el Viejo Continente el segundo destino más popular para este colectivo, por detrás de Asia.

Otros factores determinantes incluyen la devaluación de la libra esterlina, lo que atrajo a Globe Shoppers a Europa y provocó la reaparición de los Globe Shoppers rusos, cuyo gasto en las tiendas ascendió un +18 %.

Fuente: Hosteltur